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Recensioni vuole essere un'occasione per segnalare testi, video, articoli, brani, composizioni o altro che riguardano la Didattica Musicale nei suoi più vari aspetti

UNA PROPOSTA SENZA PAROLE di Seggi Vincenza

Silent book. Si chiamano così. Sono libri senza parole, fatti solo di immagini da sfogliare pagina dopo pagina senza che ci sia mai una parola scritta. I tedeschi li chiamano Wimmelbűcher,libri brulicanti,perché nascono dall’idea di realizzare una narrazione attraverso immagini e illustrazioni che ogni volta può essere raccontata e interpretata in modi diversi. Sono libri dedicati all’infanzia che, proprio per il loro carattere, sono in grado di superare qualunque barriera linguistica per essere fruiti anche da chi ancora non ha imparato a leggere. 

I silent book, ormai oggetto di attenzione da parte dell’editoria infantile, che ne fornisce svariati esempi, sono strumenti utili per aiutare i bambini a riconoscere e dare significato alle immagini: l’assenza di parole permette di volgere l’attenzione ai particolari, sottolineare dettagli e costruire la narrazione assecondando la propria interpretazione. Non è detto che vi sia un solo modo di “leggere” un silent book: ce ne sono molti. Proporre la lettura di questo tipo di libro, non vuol dire leggere qualcosa di definito e preciso al bambino, ma piuttosto accompagnarlo alla comprensione delle immagini, all’ osservazione, a dare la propria interpretazione di ciò che vede, inventare con la propria fantasia le parole per raccontare la storia. E non è detto, ovviamente, che ogni volta il tono della voce sia lo stesso o che un piccolo particolare non arricchisca la narrazione di nuovi contorni. I silent book, pur privi di parole, non lo sono di storie: al contrario devono rispondere a precise regole, quasi come una sceneggiatura filmica. Le immagini devono essere riconoscibili e ben collegate tra loro, i protagonisti devono essere evidenziati e facilmente riconoscibili, la narrazione deve sorprendere e finire in modo da soddisfare la logica conclusione. I silent book possono essere un valido strumento per sviluppare il linguaggio del bambino, ma anche uno stimolo per ricreare l’ambientazione sonora delle storie rappresentate. 

In effetti questi libri, pur non essendo destinati specificatamente al mondo della Musica, possono essere un valido supporto per accompagnare il bambino a ”leggere i suoni” che commentano la storia. Proprio perché mancano le parole che descrivono e raccontano, in ogni storia è possibile rintracciare situazioni o circostanze in cui i suoni possono essere evidenziati.  

Per un tale utilizzo è bene scegliere un silent book che consenta questa possibilità. Ce ne sono molti e fra i tanti ne segnalo uno, a titolo di esempio, che mi sembra utile allo scopo. E’ di Emanuela Bussolati che ne cura la storia e l’illustrazione per l’edizione Lapis (Roma 2015). Emanuela Bussolati, architetto prestato all’illustrazione di libri per bambini, ha una lunga esperienza nel settore. Collaboratrice di varie iniziative editoriali, nel 2010 ha vinto il premio Andersen per il miglior libro 0-6 anni e nel 2013 il Premio Andersen come migliore autrice completa. 

Il libro in questione si intitola “Una giornata particolare”, fa parte della Collana “I senza parole” e narra la giornata di un bambino lasciato dalla mamma in custodia alla nonna. La giornata è scandita da normali avvenimenti salvo un piccolo imprevisto che anima un poco il tranquillo scorrere delle ore. L’illustrazione della storia, volutamente semplice e coloratissima, è indicata per bambini di tre/quattro anni, come indicato nel retro copertina. Ogni scena rappresentata è ricca di situazioni sonore che, con semplici onomatopee e strumenti di piccola percussione, possono essere restituite al racconto: la porta che si apre, lo miagolio del gatto, il gioco della nonna con il bambino che brandisce una spada, le stoviglie in cucina all’ora del pranzo, il suono del campanello, il gioco della schiuma in bagno ecc. Sono tanti e diversi gli stimoli sonori presenti nella narrazione e tutti possono arricchirne la lettura. In sostanza si tratta di ricostruire con pochi ed elementari mezzi, il paesaggio sonoro in cui è ambientata la storia evidenziando i suoni della quotidianità. Inutile dire che per libri simili, come si legge all’inizio in una piccola nota, “la presenza di un adulto accanto al bambino valorizza l’esperienza della lettura: il bambino potrà tenere il libro in mano e decidere quando voltare pagina, indicare le immagini e fare domande partecipando attivamente al racconto”.  

APPRENDERE PER CONTRASTI  di Teresa Peruzzi

 

“Musichiamo” di R. Rizonico e M. Oddi- Percorso di educazione musicale per bambini dai 2 ai 6 anni - Illustratore L. Terranera, Ed. Lapis 2017 Con CD musicale.

Questo piccolo testo racchiude in sè l’essenza del lavoro musicale, a mio avviso. più adatto per i bambini della scuola dell’infanzia e ritengo che possa essere un ottimo punto di partenza per tutti gli operatori musicali che iniziano ad esercitare la propria attività in un asilo.

Per la chiarezza degli argomenti e delle idee ritengo inoltre che possa essere utile anche per i “non addetti ai lavori”, per tutte quelle maestre che vogliono cimentarsi in attività ludico-musicali specifiche. Le teorie di riferimento cui si ispira l’Autrice sono quelle dei grandi pedagogisti e ricercatori musicali, nello specifico Dalcroze, Montessori, Gordon.

L’Autrice crea, con le piccole attività che propone, un filo diretto tra attività motoria e ascolto musicale, in maniera sempre divertente, facile ed efficace, favorendo di fatto una educazione all’ascolto che nasce da una esperienza attiva del bambino nel gruppo.

Il percorso è strutturato in 3 tappe che possono essere seguite all’interno di uno stesso incontro, o, nel tempo, selezionando le attività più funzionali al momento. La prima tappa prevede una serie di esercizi di riscaldamento e rilassamento senza ausilio di musica. E’ un momento importante, in quanto crea le giuste condizioni e la giusta concentrazione per poter svolgere attività più movimentate.

La seconda tappa propone una serie di giochi ritmici (con musiche selezionate e allegate nel cd) connessi al movimento del corpo e andamenti che spesso riprendono quelli degli animali basati essenzialmente sui contrasti: piano e forte, lento e veloce, acuto e grave, staccato e legato…I contrasti sono la base per l’apprendimento musicale nei bambini piccoli e il fatto di utilizzarli in un approccio espressivo corporeo rende questo apprendimento naturale e spontaneo. L’associazione con gli animali rende il tutto molto più agile e facilmente comprensibile per i bambini; si attiva una sorta di sinestesia sensoriale per cui la visualizzazione dell’animale si mescola con il suono e il movimento che ne consegue.

La terza tappa prevede delle piccole “coreografie”, sempre sulla base degli elementi precedentemente affrontati, inserite in piccole storie che possono essere prima raccontate ai bambini e poi “vissute” attraverso la musica e da piccole drammatizzazioni. 

 

“La sovrapposizione della musica al movimento è in tal caso un vero accompagnamento al passo che si è stabilito: e lo compenetra. In contrasto con tale musica è un ritmo che corrisponde alla corsa: e i due ritmi contrastanti sono quelli ai quali i bambini riescono più sensibili. Come i contrasti erano il primo inizio dell’educazione dei sensi, così avviene anche nell’educazione ritmica” (M.Montessori)

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